Ed eccomi qui a raccontarvi questo straordinario concerto…pardon…questa straordinaria festa.
Festa perché, nonostante Pino sia sempre stato un artista che non ama porre barriere tra il palco e il pubblico, in questo tour ha dato davvero il meglio di sé sotto questo aspetto, oltre che sotto l’aspetto musicale.
Ma andiamo per gradi.
Arrivo alle 17.30. DESERTO!! Non c’era nessuno. Soltanto un gruppo di persone, che però non facevano parte del fans club.
Dopo un quarto d’ora-venti minuti arriva Franci.
Ma quanto sei alto? Due metri??
Troppo simpatico! Ci siamo messi a parlare del più e del meno, oltre che di Pino e dei suoi concerti.
Poi arriva Rocco (gentilissimo, ha pure detto che ama tantissimo Cagliari), e tutto il resto della band. Ho dovuto chiedere sia a lui che a Rosa se stavano bene, visto che ultimamente girava un virus influenzale non proprio gradevole. Non avrei voluto che succedessero cose macabre sul palco durante il concerto (Maura!!!! L’ho scampata bellaaaaaaaaa fortunatamente non è successo nulla di quel che dicevamo, anche perchè non avevo portato nè un secchio e nè una busta di plastica ).
Poi arriva una coppia simpaticissima. Da qui parte l’odissea del regalo a Pino una bella bottiglia di mirto!! Non si sapeva quando dargliela. Noi le dicevamo “dopo le prove”.
Però in effetti, non riusciva ad aspettare. Tant’è che io le suggerivo di lanciarglielo sul palco mentre cantava e magari l’avrebbe preso al volo, bevendosene poi un bicchierino durante il concerto
Finalmente verso le 19 o un pochino più tardi, riusciamo ad entrare al palazzetto.
I musicisti provano, ma Pino non c’è.
Ed è durante quell’intervallo di tempo che mi accorgo di avere 2 paia di batterie scariche (vorrei capire che cavolo di batterie sono! E le ho pure caricate durante la notte!! ).
Mi è toccato telefonare a mio padre per comprarne altre due paia, ma che fossero batterie decenti.
Comunque poi finalmente arriva Pino. Prova Mediterraneo, ma comincia a lamentarsi dell’acustica.
Dopo le prove, la ragazza riesce a consegnare a Pino il regalo. Durante quel minuto di conversazione, Franci chiede a Pino di farmi cantare “Contro tutti i pronostici” e lui risponde “No, non si può. E poi lui ha già cantato l’altra volta”
In quel minuto però mi dimentico di consegnare a Pino alcune mie poesie. Così le ho dovute dare a Carlo Fimiani. Carino, si è pure ricordato di me e della mia esibizione al raduno…e infatti, come dimenticarsi? e dopo il concerto abbiamo fatto pure una foto insieme (mi mancano solo Rocco, Nello e Giancarlo )
Comunque arriviamo al concerto. Vabbè che la capienza del palazzetto non era tanta, però la gente non è comunque riuscita a riempirlo. Ci saranno state circa più di mille persone. E’ chiaro che la gente preferisce l’anfiteatro.
Le luci si spengono e Pino arriva da dietro la platea. Magia, sembrava di stare in un film.
Da lì in poi, Pino era incontenibile.
Divertentissimo il momento della lettura dei cartelloni.
Una coppia di ragazze aveva scritto (mi pare “Non ho cenato per stare qui”) su un cartellone bianco con la penna rosa. Pino non riusciva a leggere, e come al solito gli abbiamo consigliato gli occhiali gli volevo dare i miei. No vabbè apparte tutto, era illegibile, e nessuno riusciva a capire quel che c’era scritto.
Poi le sue solite amnesie sui testi. In “Come l’acqua”, mi pare si stesse inventando alcune parole ahahahah e ha volto lo sguardo verso di me facendo un gesto come per dire “Ma come cavolo era il testo”?
Inutile dire però, che il momento più bello è stato durante Sirtaki.
Io e Franci ci siamo avvicinati al palco, e così tutti quelli delle prime file.
Appena sceso dal palco, aiutato dalla security (non c’era la scala), Pino è andato in mezzo alla folla. E’ stato davvero stupendo vederlo poi alzare il microfono per far cantare il pubblico.
Da qui fino alla fine, tutti in piedi davanti al palco a cantare insieme a lui.
Io che cercavo di riprenderlo, e Franci che saltellava davanti a me sembrava avesse delle molle ai piedi (mi ha ricordato una persona che stava al raduno…ricordi Dany??? )
Insomma, non ci son parole per descrivere la serata di venerdì. Pino si supera ad ogni concerto, ed è sempre più grande. Ma in questo tour ha dato davvero il meglio di sé.
E’ stata un’immensa emozione ascoltare brani che non avevo mai sentito negli altri tour, e soprattutto con degli arrangiamenti favolosi. Quello di “Nella mia città” poi…
Domenico purtroppo niente dromedari e niente talebani come dicevamo noi
Un saluto a Franci, Fabi, la coppia del regalo (mannaggia non so i loro nomi), e a tutti i musicisti di Pino che son stati disponibilissimi
Festa perché, nonostante Pino sia sempre stato un artista che non ama porre barriere tra il palco e il pubblico, in questo tour ha dato davvero il meglio di sé sotto questo aspetto, oltre che sotto l’aspetto musicale.
Ma andiamo per gradi.
Arrivo alle 17.30. DESERTO!! Non c’era nessuno. Soltanto un gruppo di persone, che però non facevano parte del fans club.
Dopo un quarto d’ora-venti minuti arriva Franci.
Ma quanto sei alto? Due metri??
Troppo simpatico! Ci siamo messi a parlare del più e del meno, oltre che di Pino e dei suoi concerti.
Poi arriva Rocco (gentilissimo, ha pure detto che ama tantissimo Cagliari), e tutto il resto della band. Ho dovuto chiedere sia a lui che a Rosa se stavano bene, visto che ultimamente girava un virus influenzale non proprio gradevole. Non avrei voluto che succedessero cose macabre sul palco durante il concerto (Maura!!!! L’ho scampata bellaaaaaaaaa fortunatamente non è successo nulla di quel che dicevamo, anche perchè non avevo portato nè un secchio e nè una busta di plastica ).
Poi arriva una coppia simpaticissima. Da qui parte l’odissea del regalo a Pino una bella bottiglia di mirto!! Non si sapeva quando dargliela. Noi le dicevamo “dopo le prove”.
Però in effetti, non riusciva ad aspettare. Tant’è che io le suggerivo di lanciarglielo sul palco mentre cantava e magari l’avrebbe preso al volo, bevendosene poi un bicchierino durante il concerto
Finalmente verso le 19 o un pochino più tardi, riusciamo ad entrare al palazzetto.
I musicisti provano, ma Pino non c’è.
Ed è durante quell’intervallo di tempo che mi accorgo di avere 2 paia di batterie scariche (vorrei capire che cavolo di batterie sono! E le ho pure caricate durante la notte!! ).
Mi è toccato telefonare a mio padre per comprarne altre due paia, ma che fossero batterie decenti.
Comunque poi finalmente arriva Pino. Prova Mediterraneo, ma comincia a lamentarsi dell’acustica.
Dopo le prove, la ragazza riesce a consegnare a Pino il regalo. Durante quel minuto di conversazione, Franci chiede a Pino di farmi cantare “Contro tutti i pronostici” e lui risponde “No, non si può. E poi lui ha già cantato l’altra volta”
In quel minuto però mi dimentico di consegnare a Pino alcune mie poesie. Così le ho dovute dare a Carlo Fimiani. Carino, si è pure ricordato di me e della mia esibizione al raduno…e infatti, come dimenticarsi? e dopo il concerto abbiamo fatto pure una foto insieme (mi mancano solo Rocco, Nello e Giancarlo )
Comunque arriviamo al concerto. Vabbè che la capienza del palazzetto non era tanta, però la gente non è comunque riuscita a riempirlo. Ci saranno state circa più di mille persone. E’ chiaro che la gente preferisce l’anfiteatro.
Le luci si spengono e Pino arriva da dietro la platea. Magia, sembrava di stare in un film.
Da lì in poi, Pino era incontenibile.
Divertentissimo il momento della lettura dei cartelloni.
Una coppia di ragazze aveva scritto (mi pare “Non ho cenato per stare qui”) su un cartellone bianco con la penna rosa. Pino non riusciva a leggere, e come al solito gli abbiamo consigliato gli occhiali gli volevo dare i miei. No vabbè apparte tutto, era illegibile, e nessuno riusciva a capire quel che c’era scritto.
Poi le sue solite amnesie sui testi. In “Come l’acqua”, mi pare si stesse inventando alcune parole ahahahah e ha volto lo sguardo verso di me facendo un gesto come per dire “Ma come cavolo era il testo”?
Inutile dire però, che il momento più bello è stato durante Sirtaki.
Io e Franci ci siamo avvicinati al palco, e così tutti quelli delle prime file.
Appena sceso dal palco, aiutato dalla security (non c’era la scala), Pino è andato in mezzo alla folla. E’ stato davvero stupendo vederlo poi alzare il microfono per far cantare il pubblico.
Da qui fino alla fine, tutti in piedi davanti al palco a cantare insieme a lui.
Io che cercavo di riprenderlo, e Franci che saltellava davanti a me sembrava avesse delle molle ai piedi (mi ha ricordato una persona che stava al raduno…ricordi Dany??? )
Insomma, non ci son parole per descrivere la serata di venerdì. Pino si supera ad ogni concerto, ed è sempre più grande. Ma in questo tour ha dato davvero il meglio di sé.
E’ stata un’immensa emozione ascoltare brani che non avevo mai sentito negli altri tour, e soprattutto con degli arrangiamenti favolosi. Quello di “Nella mia città” poi…
Domenico purtroppo niente dromedari e niente talebani come dicevamo noi
Un saluto a Franci, Fabi, la coppia del regalo (mannaggia non so i loro nomi), e a tutti i musicisti di Pino che son stati disponibilissimi